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Florovivaismo e sostenibilità: nuove sfide per il settore

10 Dicembre 2021

Le politiche europee riguardanti la sostenibilità ambientale e la sicurezza del consumatore rappresentano una sfida collettiva importante e un obiettivo da raggiungere nel più breve tempo possibile. In questo percorso anche il settore del florovivaismo – grazie a uno sforzo organizzativo, scientifico, tecnologico e creativo – può contribuire significativamente al raggiungimento degli obiettivi comunitari.

Tra le esigenze di mitigazione dell’impatto ambientale, il Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola (CeRSAA) include la sostituzione di alcuni manufatti in plastica di sintesi con equivalenti biodegradabili o compostabili. Solo in Liguria, per esempio, la sostituzione dei vasi in polipropilene con altri in materiali compostabili significherebbe sostituire 6mila tonnellate di plastica con altra materia in grado di rientrare nel ciclo del carbonio e favorire un processo circolare a ridotto impatto ambientale.

Anche la riduzione dei mezzi chimici di difesa, autorizzati in agricoltura, impone di ripensare alla difesa fitosanitaria, introducendo tutte le alternative disponibili. Il CeRSAA parla di mezzi biologici, fisici, agronomici, genetici e biotecnici con applicazioni adeguate alle diverse situazioni colturali e ambientali. Tra i mezzi fisici si menziona ad esempio l’illuminazione suppletiva, che sfrutta opportune lunghezze d’onda del visibile e dell’ultravioletto contribuendo a ridurre il rischio di alcuni patogeni e parassiti. L’impiego di fonti rinnovabili, come fotovoltaico, geotermico, eolico, e dei più innovativi sistemi di accumulo energetico, come l’idrogeno, conterrebbero gli elevati costi energetici correlati.

Tra i mezzi biologici, invece, numerosi estratti da piante potrebbero sostituire progressivamente i mezzi chimici, all’interno di una revisione strategica degli strumenti di difesa fitosanitaria, in una logica di filiera agroindustriale innovativa.

Quella prospettata dal CeRSAA è un’agricoltura 4.0 capace di contribuire all’efficientamento dell’agricoltura stessa, e del florovivaismo in particolare, riducendone l’impatto sull’ambiente, favorendo l’incremento della produzione di settore, della sua qualità e del suo valore aggiunto. Un elemento decisivo, legato alla reputazione dei prodotti, e quindi al valore che il consumatore attribuisce ai loro contenuti.